venerdì 15 agosto 2014

proviamo a ripartire.....

Salve, questo era il mio blog, anzi lo è sempre, ma da l'avvento di facebook lo avevo praticamente abbandonato!.....vediamo se si riparte, bisognerebbe che ricominciassi anche a fare camminate ed escursioni, ma per ora ripartiamo da quì.
In questo arco di tempo son cambiate diverse cose, da camminatore/escursionista con ferrate annesse che ero mi sono evoluto anche in arrampicata, sia in falesia che in artificiale, e proprio su quest'ultime sono diventato aiutante della PAS parete di arrampicata sportiva di Pontassieve, gestita dalla sottosezione del cai di Pontassieve dove sono socio.
Nella  foto: parete PAS di Pontassieve

Oltre a fare sicura alla parete abbiamo fatto anche uscite in falesia e su le apuane; la "traversata dei bimbi"
un piccolo concatenamento con un paio di discese in corda doppia molto belle!
Nella foto: passaggio su strapiombo, traversata dei bimbi, apuane.(ph. Paolo Dini)


A questo punto vi domanderete: ma tua figlia Beatrice, che nell'ultimo post era in ferrata con te ti segue sempre?.....Ebbene si!, con grande gioia vi dico che arrampica anche lei ed è anche brava! son soddisfazioni
 per un genitore, ed inoltre in palestra di roccia sulla falesia di Massanera, massiccio del pratomagno, facciamo cordata insieme, e ci facciamo sicura a vicenda!

Nella foto: la Beatrice sale sul dietro della pala strapiombante monsummano terme.


Nella Foto: Beatrice scende la pala strapiombante in corda doppia, non confondete l'ombra scura, lei più sù! falesia di monsummano terme.

Bene, a questo punto può bastare, vi ho riaggiornato, ho aggiunto delle foto e spero di continuare a farlo! un saluto Riccardo Guidi.

sabato 9 giugno 2012

Ferrata del Pratomagno con Beatrice!

Venerdì 08-06-12, finalmente realizzo un sogno e faccio contenta mia figlia, che da molto tempo mi chiedeva di andare in ferrata, e così di buona mattina siamo partiti in direzione di Loro Ciuffenna. Appena arrivati ci prepariamo e cominciamo a salire per il sentire che porta all'attacco della ferrata... ....Da lì parto per primo, avverto la Bea che il primo pezzo è il più difficile, infatti anche io lo sperone che viene leggermente in fuori lo supero con ausilio di ancoraggio al fittone e forzandomi sul cavo...appena arrivo in cima al tratto iniziale vedo che la Bea ha delle difficoltà a progredire, allora visto che non voglio rischiare che si faccia del male e sopratutto siamo lì per divertirci, gli chiedo se da dove è arrivata riesce a scendere, con qualche tentativo e dopo pochi minuti la Bea è di nuovo in fondo all'attacco, scendo anche io, aggirando le roccie su un ghiaione e poi risaliamo per il secondo tratto... ...da quì in poi non ci sono stati più grossi problemi, apparte un passaggio in cui, non avendo appigli, gli ho calato una fettuccia lunga tipo staffa a cui aggrapparsi e in un altro punto, quasi in cima, che causa la stanchezza non riuscendo a tirarsi su con le braccia, ha arrampicato su delle roccette li a fianco, ma senza cavo di sicurezza, apparte questo, ci siamo veramente divertiti!... ...Dobbiamo dire che però non tutto è andato secondo i progetti, avevamo stabilito che una volta arrivati in cima al penultimo pezzo, ci saremo fermati a fare un pò di manovre in corda e qualche doppia, ma purtroppo appena arrivati quasi ad uscire dal terzultimo pezzo, la Bea mi dice ho sentito una gocciola.... ...allora visto il cielo plumbeo e gocciolante, con il fatto che la roccia asciutta mi piace di più e la paura di un temporale, con tuoni e fulmini, tutto vorrei che essere attaccato ad un cavo metallico che corre su una fiancata esposta di un monte, abbiamo accellerato il passo, per cercare di uscire velocemente dalla ferrata... ....forziamo un pò e accelleriamo per arrivare all'uscita del penultimo tratto ferrato, oltre al cavo ed ai moschettoni del dissipatore mi concentro anche sulle gocce che cadono e sulle condizioni del cielo, cercando di vedere se arrivano i lampi, da qualche goccia percepita passiamo ora a molti goccioloni, e non mi rallegra vedere per terra le rocce sempre più a "pois", sembra quasi che le macchiette bagnate si uniformino con l'aumentare dei goccioloni, ma ormai siamo fuori, anche se manca l'ultimo tratto, troviamo momentaneo rifugio sotto uno sperone di roccia e grazie all'alberello sotto il quale c'è la cassetta con il quaderno delle firme.... ....finito di scrivere un pensiero e firmato, il tempo di chiudere il quaderno e rimesso a posto il tutto, con nostro sollievo, smette di piovere e si alza un forte vento a raffiche, tutto sommato meglio della pioggia è, facciamo due passi alla palestra di roccia e guardiamo le varie vie con le loro difficoltà, quì troviamo una presenza a farci compagnia un ramarro bello paffutello ma un pò intorpidito dal freddo..... ... chiedo alla Bea se vuole fare un pò di corda doppia, ma un pò per la stanchezza, un pò per il tempo grigio, mi dice che non gli và, in fine, prendiamo a salire per l'ultimo tratto di ferrata, tra le raffiche di vento e il cielo ancora grigio dopo qualche minuto siamo in cima, stanchi ma soddisfatti e contenti.... foto di rito, ci togliamo l'attrezzatura e ci mangiamo qualcosa, beviamo e ci prepariamo per la discesa sul sentiero, poco dopo che camminiamo in discesa, con un pò di rabbia nostra, ma per la felicità del ramarro, esce un caldissimo sole, e và bene, siamo saliti praticamente sempre su roccia asciutta, ci siamo divertiti e con il caldo ci siamo rinfrescati con una "doccia naturale" una volta arrivati alla macchina!....Grazie Bea! P.S. un ringraziamento agli amici Roberto e Caterina di Obiettivo Montagna di Firenze, per i loro consigli e la loro disponibilità!

giovedì 7 giugno 2012

Rondinaio, Altaretto, Giovo...

Ripartire....ebbene sì, un giorno uno dovrà pure ripartire, e questo vale per tutte le cose che ad un certo punto vengono interrotte, come per esempio fare escursioni oppure provare a raccontarle scrivendo qualcosa, ed ecco allora la mia ripartenza. ...........06-06-2012, 19°anniversario di matrimonio, ma anche giorno di ferie da sfruttare per andare a fare qualche sentiero in montagna....Lago Santo Modenese, Foce di Giovo, Mte.Rondinaio, Altaretto, Mte. Giovo, passo boccaia, Lago Santo Modenese, questo è il giro che ho fatto, ma vediamo di raccontarlo; Arrivo al Lago Santo alle ore 08:05 (partito da casa alle 05:47), zaino in spalla e via per il sent.519 fino ad incrociare il sent.517 almeno sulla carta, perchè in realtà un sentiero l'ho incrociato ma non vi erano numeri identificativi, prendo la carta e guardando la conformazione e le curve di livello, non ho dubbi è questo! Infatti dopo qualche decina di minuti mi trovo al lago turchino, proseguo sul 517, stavolta segnato, ma dopo un pò, causa forse gli scarsi segnavia e una mia distrazione, mi ritrovo su una traccia non segnata ma ben evidente e con impronte di scarponi, la direzione più o meno mi sembrava giusta e ho proseguito senza ritornare indietro all'ultimo segnavia, e invece che al lago torbido mi son ritrovato alla foce di Giovo praticamente, nulla di male, ho solo allungato un pò il percoso, prendo lo 00, che non lascerò più fino alla discesa per il ritorno al lago, e con qualche passaggio di primo grado alpinistico arrivo sulla cima del Rondinaio! foto di rito sulla cima e poi sceso per il passetto, la porticciola e la seconda cima l'altaretto, anche quì per arrivare sù ci sono dei passaggi che impegnano ad usare braccia e gambe contemporaneamente, dalla vetta, oramai tra le nuvole e il forte vento riprendo una dolce discesa fino ad arrivare al passaggio più esposto della grotta rosa, 4/5 mt. di salto verticale da arrampicare con catena e cavo d'acciaio per la sicurezza, devo dire che questo passaggio mi preoccupava, ma in realtà è più semplice farlo che pensarlo, certo non bisogna avere vertigini e avere fermezza nei movimenti... ....non mancano certamente appigli e appoggi nella roccia, volendo lo si sale senza tenersi alla catena! A questo punto si comincia a salire per la vetta più alta del gruppo, il monte Giovo con i suoi 1991 mt. slm, sarà la parte più dura, perchè complice la stanchezza, il fortissimo vento, e il panorama praticamente annullato dalle nubi, unica consolazione, arrivare alla croce della vetta altra foto rituale, tra le nuvole, e poi inizia la discesa poco dopo la croce, lascio lo 00 e mi incammino sul sent.527 fino a passo boccaia, dove il sent.529 mi riporta al Lago Santo, mi fermo al rifugio alpino Vittoria a bere un caffè e poi scendo al parcheggio. Con i ginocchi che rischiano di saltare,ma con una felicità ed una voglia di ripartire subito per un'altrettanto bella escursione! Riccardo Guidi.

martedì 2 marzo 2010

il monte Nuda in Invernale



Per la prima volta sul monte Nuda e per di più in invernale, cosa chiedere di più?
Niente, visto che dovevamo fare un altro giro, che salendo da poggiolforato, ci avrebbe portato....... scusate ma dove è il sentiero; Alessio: il gps mi dice che il ponte è qui vicino. Emiliano: ma io mi ricordo che per attraversare il torrente non scendevamo giù fino a quì! Ebbene sì il dilemma lo risolve un attempata signora: Il ponte che cercate è crollato e non si riesce ad attraversare il torrente, poi il sentiero è chiuso per che delle frane lo hanno reso impercorribile e rischiosissimo!
Ci guardiamo e visto che non abbiamo voglia di rischiare, cambio programma al volo, Proposta; saliamo la Nuda, poi facciamo un pò di crinale e scendiamo al cavone, e alle cascate del dardagna: OK! si riparte e parcheggiamo la macchina alla Madonna del Faggio, abbocchiamo il sentiero e cominciamo a salire.



Dopo poco più di un Km di cammino cominciamo ad affondare nella neve, se avessimo preso le ciaspole invece di lasciarle in Macchina! Infatti il nostro caro Presidente Emiliano, dopo essersi fatto male ad una caviglia a correre domenica mattina, sprofondando nella neve riaccentua la botta della caviglia,dopo aver ascoltato le sue imprecazioni, preoccupati gli chiediamo se vuole tornare indietro, lui ci risponde che vuole provare ad andare un pò avanti e monitorare il dolore della caviglia, casomai lui diceva che sarebbe tornato in dietro da solo e noi avremmo fatto il giro! Cosa che sicuramente io e Alessio non avremo fatto! Dopo qualche centinaio di metri gli domandiamo come stà, lui ci risponde non benissimo ma che comunque pensa di andare avanti, noi gli diciamo che se continua a camminare solo perchè sà che noi torneremo indietro con lui e non faremo il giro, fà un grave errore, ma di nuovo ci risponde che gli fà male ma è sopportabile, e in certi momenti addirittura non sente niente, ci tranquilliziamo e a ndiamo avanti fino ad uscire dalla vegetazione: Che Spettacolo!



Facciamo una breve sosta per calzare i ramponi e attrezarsi da Ghiaccio e Diaccio, si perche il pendio si fà più ripido e la neve si compatta molto ed in alcuni punti fa dei veli di ghiaccio, e in più tira un vento fortissimo, ripartiamo verso la vetta e ci muviamo velocemente perchè stà arrivando una perturbazione con nubi basse che avvolgono e fanno sparire il corno alle scale, quindi arrivati sul crinale della cima, ripartiamo alla ricerca del sentiero che ci porta al cavone, entriamo in un bosco senza trovare il sentiero, ma tanto la direzione è quella e non c'è pericolo di perdersi, dopo un pò di infrascamenti vari, ci troviamo nel fosso che sfocia nel lago cavone ma per proseguire dobbiamo attraversarlo, come? Con i ramponi ai piedi e la piccozza in mano!



Dopo pochi metri ritroviamo il sentiero che scende al lago Cavone dove ci fermiamo a mangiare qualcosa e a riposarci qualche minuto, a fine "pasto" Emiliano ci dice che lui farà la strada normale e noi passeremo da le cascate, perchè il dolore alla caviglia si stà facendo più forte e noioso, ma come prima eravamo daccordo di tornare con lui, anche ora rimaniamo con lui, il ritorno alla macchina lo abbiamo fatto lungo la strada, ed anche se non abbiamo fatto le cascate, è stata una bellissima e divertente escursione, grazie ai miei compagni di avventura Alessio Vieri e il Presidente del Gruppo Geo Emiliano Bertolli, a cui và un augurio di pronta guarigione!



Saluti e alla prossima,Riccardo Guidi.

venerdì 12 febbraio 2010

Passeggiando sotto la pioggia.........mista a neve



Stamani ero deciso a fare varie cose, visto anche il sole che abbagliava la mia finestra, cosa faccio? vado a fare fondo da qualche parte? oppure prendo le racchette da neve, potrei andare a piedi a firenze perchè devo passare in un paio di posti, poi ripensandoci per le prime due possibilità mi è venuto il dubbio di strade gelate e con neve, allora vada per la terza, ma poi per tornare da firenze ho bisogno di un treno presto perchè devo portare mia figlia a pallavolo nel pomeriggio, infine decido di partire a piedi salendo in collina.



I primi veli di neve li ho trovati poco dopo la fattoria di bossi, giunto a montedifrassine la neve sistava sciogliendo causa pioggia mista neve, ma dopo pochi metri è ricominciato a nevicare, non molto ed a vento per cui penso che non abbia riattacato.



il punto più imbiancato era sicuramente tra montedifrassine e doccia, per la precisione fino al bivio per galiga a tigliano, dove nevischiava a vento e si faceva sentire nel viso.

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Arrivato a Doccia non c'era praticamente più niente,la si vedeva solo in lontanaza ed a una certa quota, ed anche il nevischio è tornato ad essere pioggerellina più o meno forte.



Come si vede da le foto i paesaggi non sono il massimo, quando sono completamente innevati anno un altro fascino! comunque bella passeggiata con clima ostile, prendiamo il lato positivo, almeno ho fatto un pò di movimento ed ho passato quache ora in piena campagna!
Saluti, Riccardo Guidi.

giovedì 11 febbraio 2010

Vallombrosa-Secchieta



Non avevo mai durato tanta fatica come oggi (ieri 10-02-2010, ndr) a salire da Vallombrosa a Secchieta, causa tanta neve fresca che anche con le racchette da neve affondavo tantissimo, in dei punti quasi al ginocchio,per farvi capire la sbarra che si trova sotto a macinaia, ho potuto passarci sopra alzando di poco i piedi



e già da li ho capito che sarebbe stata dura arrivare in vetta a Secchieta, sono arrivato davanti al bar-ristorante-rifugio Giuntini che ero sudato come ad agosto in macchina senza aria condizionata accesa, e stanchissimo!



la prima cosa che mi è venuto in mente? mangiare e recuperare energie, appena entrato ho chiesto se era aperto il ristorante, ed ho avuto la risposta più bella che mi potevo aspettare: SI! Mangiato, Bevuto, Riposato e recuperato le forze necessarie sono ripartito per il ritorno a Vallombrosa, ma è stato tutto più facile e divertente, anche perchè ritornando sui miei passi, dove avevo già compattato la neve, è molto meno faticoso e poi è in discesa! e con l'aiuto della discesa mi sono concesso dei divertenti e rilassanti tagli di sentiero nel bosco.



Alla prossima, saluti, Riccardo Guidi.

martedì 9 febbraio 2010

Su la neve con mia Figlia

Il primo giorno di ferie l'ho trascorso con mia figlia Beatrice su la neve del falterona, parcheggiando la macchina pochi km prima del parcheggio obbligatorio nel perio estivo del borbotto, raggiunto con le catene e perchè era passato lo spazza neve,da li abbiamo calzato da subito le ciaspole e ci siamo diretti al Borbotto, dove la neve era già abbastanza alta:



poi abbiamo proseguito fino a l rifugio la capanna dove abbiamo fatto un pranzo favoloso! (sarà stata la fame!)Ottimi tortelli di patate al cinghiale, patate fritte, cioccolata calda per la Beatrice, caffè e grappa per me!



Ifine in un paesaggio da favola ci siamo incamminati sulla strada del ritorno
dove abbiamo deciso vista la quantità di neve di tagliare per il bosco con grande divertimento e qualche caduta senza conseguenze. Saluti Riccardo Guidi.