giovedì 7 giugno 2012

Rondinaio, Altaretto, Giovo...

Ripartire....ebbene sì, un giorno uno dovrà pure ripartire, e questo vale per tutte le cose che ad un certo punto vengono interrotte, come per esempio fare escursioni oppure provare a raccontarle scrivendo qualcosa, ed ecco allora la mia ripartenza. ...........06-06-2012, 19°anniversario di matrimonio, ma anche giorno di ferie da sfruttare per andare a fare qualche sentiero in montagna....Lago Santo Modenese, Foce di Giovo, Mte.Rondinaio, Altaretto, Mte. Giovo, passo boccaia, Lago Santo Modenese, questo è il giro che ho fatto, ma vediamo di raccontarlo; Arrivo al Lago Santo alle ore 08:05 (partito da casa alle 05:47), zaino in spalla e via per il sent.519 fino ad incrociare il sent.517 almeno sulla carta, perchè in realtà un sentiero l'ho incrociato ma non vi erano numeri identificativi, prendo la carta e guardando la conformazione e le curve di livello, non ho dubbi è questo! Infatti dopo qualche decina di minuti mi trovo al lago turchino, proseguo sul 517, stavolta segnato, ma dopo un pò, causa forse gli scarsi segnavia e una mia distrazione, mi ritrovo su una traccia non segnata ma ben evidente e con impronte di scarponi, la direzione più o meno mi sembrava giusta e ho proseguito senza ritornare indietro all'ultimo segnavia, e invece che al lago torbido mi son ritrovato alla foce di Giovo praticamente, nulla di male, ho solo allungato un pò il percoso, prendo lo 00, che non lascerò più fino alla discesa per il ritorno al lago, e con qualche passaggio di primo grado alpinistico arrivo sulla cima del Rondinaio! foto di rito sulla cima e poi sceso per il passetto, la porticciola e la seconda cima l'altaretto, anche quì per arrivare sù ci sono dei passaggi che impegnano ad usare braccia e gambe contemporaneamente, dalla vetta, oramai tra le nuvole e il forte vento riprendo una dolce discesa fino ad arrivare al passaggio più esposto della grotta rosa, 4/5 mt. di salto verticale da arrampicare con catena e cavo d'acciaio per la sicurezza, devo dire che questo passaggio mi preoccupava, ma in realtà è più semplice farlo che pensarlo, certo non bisogna avere vertigini e avere fermezza nei movimenti... ....non mancano certamente appigli e appoggi nella roccia, volendo lo si sale senza tenersi alla catena! A questo punto si comincia a salire per la vetta più alta del gruppo, il monte Giovo con i suoi 1991 mt. slm, sarà la parte più dura, perchè complice la stanchezza, il fortissimo vento, e il panorama praticamente annullato dalle nubi, unica consolazione, arrivare alla croce della vetta altra foto rituale, tra le nuvole, e poi inizia la discesa poco dopo la croce, lascio lo 00 e mi incammino sul sent.527 fino a passo boccaia, dove il sent.529 mi riporta al Lago Santo, mi fermo al rifugio alpino Vittoria a bere un caffè e poi scendo al parcheggio. Con i ginocchi che rischiano di saltare,ma con una felicità ed una voglia di ripartire subito per un'altrettanto bella escursione! Riccardo Guidi.

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