lunedì 17 agosto 2009
Ferragosto 2009 poco "Tibetano" dopo una delusione, una soddisfazione..
15 Agosto 2009, Chiusi della Verna, loc. Vezzano, Camping La Verna.
Dopo il pernottamento della scorsa settimana, la mattina di buon ora mi resi conto che vicino alle nostre tende faceva bella mostra di se un piccolo ponte tibetano, sospeso ad una bella altezza circa 10 mt. nel punto più alto. Il primo pensiero fù di rammarico per non avere con me imbraco e attrezzatura da ferrata, poi subito dopo pensai; la prossima settimana la porto, chiesi a la Beatrice se voleva farlo anche lei e non feci in tempo a dirlo che lei aveva già risposto di si.
Eccoci giunti al 15 Agosto, arriviamo al campeggio, sistemiamo la parte burocratica dei documenti e tutto il resto quando stò per uscire, mi soffermo e voltandomi chiesi se era possibile accedere al ponte tibetano, la signorina dell'ufficio, mi guarda e mi risponde che per accedere ci vuole un'attrezzatura specifica che loro non posseggono, a quel punto io rispondo che ho tutto il necessario, ma a quel punto leggo nello sguardo e nei piccoli gesti della "direttrice" un inaspettato stupore e un pò di imbarazzo, ma subito mi replica che comunque non si può accedere perche i bambini che ci avrebbero visto a sua volta vorrebbero farlo anche loro e che sarebbe stato pericoloso e che non avrebbero avuto del personale per segurli, ma a quel punto capisco che non vogliono che vi si acceda, allora ringraziai e salutando uscii demoralizzato, sia per me che per la Beatrice, che lo avrebbe fatto molto volentieri.
Sistemo la tenda e guardando il balzo che saliva verso una parte più alta del campeggio, noto delle rocciette verticali di circa 1,50/2,50mt.ca. di altezza, in quel momento mi venne l'idea che se riuscivo a fare una sosta sicura potevo far provare alla Bea la discesa in corda doppia, mi guardai intorno e vidi che l'unico sistema per fare una sosta era quello di usare gli alberi, infatti un quercio di buone dimensioni mi ha offerto un robusto ramo a circa 3 mt. di altezza per poter far passare una corda e creare una buona sosta. Dopo una mezzora di spiegazioni e di prove, sia di nodi che di scorrimento e di bloccaggio della corda con auto assicurazione con nodo marchand, eccoci al debutto, ai primi pochi metri di vuoto sotto i piedi: ed ecco il risultato....
Devo dire che l'ho vista molto bene nel manovrare le corde, ma sopratutto contenta di quello che stava facendo, questo mi ha fatto molto piacere, ma come potete vedere non ho perso neppure io l'occasione per stare un pò a "ciondoloni" appeso all'albero
E' così da una delusione iniziale ci siamo ritrovati ad una soddisfazione finale, che poi si è consolidata nel tardo pomeriggio con un bellissimo e rinfrescante bagno in piscina, cosa volere di più?
Saluti, Riccardo Guidi.
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